Bonus acqua potabile e credito d’imposta

Bonus acqua potabile e credito d'imposta - Andrea Mancuso - Firenze

Partiamo dal capire cos’è il credito d’imposta.

Un credito di imposta può essere destinato a compensare i debiti, a diminuire le imposte dovute; oppure, quando ammesso, se ne può richiedere il rimborso, per esempio in sede di dichiarazione dei redditi.

Tornando all’argomento principale l’Acqua potabile, è previsto un credito d’imposta del 50% fino a dicembre 2022 per sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento, addizione di CO2

L’Agenzia delle Entrate ha definito criteri e modalità di fruizione del bonus acqua potabile per l’acquisto e l’installazione di sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa o in azienda e a ridurre il consumo di contenitori di plastica.

Si tratta del credito d’imposta del 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022; per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.

La Legge di Bilancio fissa un limite complessivo di 5 milioni di euro l’anno.

Il bonus è riconosciuto alle persone fisiche e agli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali; sono compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo.

L’importo massimo della spesa su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:
– 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
– 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e per gli enti non commerciali.

Tuttavia, considerato il tetto di 5 milioni di euro l’anno, l’Agenzia calcolerà la percentuale rapportando questo importo all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante da tutte le comunicazioni validamente presentate.

 

Bonus acqua potabile, ecco come ottenerlo

L’importo delle spese sostenute deve essere documentato tramite fattura elettronica o documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del richiedente il credito. Per coloro che non sono tenuti a emettere fattura elettronica, invece, è considerata valida anche l’emissione di una fattura o di un documento commerciale; nel documento deve essere riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

Per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento, sono fatti salvi i comportamenti in qualunque modo avvenuti; è inoltre possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

L’agevolazione è utilizzabile:

  • dalle persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo; nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive fino al completo utilizzo del bonus o in compensazione tramite modello F24;
  • dai soggetti diversi dalle persone fisiche, in compensazione tramite modello F24.

Le informazioni sugli interventi andranno trasmesse in via telematica all’Enea. Questo per il monitoraggio e la valutazione della riduzione del consumo di contenitori di plastica per acque destinate a uso potabile conseguita a seguito della realizzazione degli interventi. In analogia a quanto previsto per le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.

Bonus acqua potabile e bonus idrico

Il bonus acqua potabile non va confuso con il bonus idrico. Quest’ultimo è il contributo di 1.000 euro, per incentivare la sostituzione di sanitari con nuovi apparecchi a scarico ridotto e la sostituzione di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti.

Il bonus idrico è ancora in attesa del provvedimento attuativo.

 

(fonte edilportale)