Vita frenetica: oggi bisogna seguire ritmi frenetici e la giornata tipo di ognuno di noi è colma di cose da fare dagli appuntamenti di lavoro agli impegni personali.
Vita frenetica: oggi per non essere emarginati, esiste il tacito obbligo sociale di essere all’avanguardia e competitivi.
Questo causa un’inspiegabile paura di perdere tempo che rende difficile godersi l’attesa oppure rallentare il ritmo.
Perfino il relax – il cosiddetto tempo libero – viene messo in agenda e spesso anche la vacanza diventa un calendario intenso, con il dovere inconsapevole di divertirsi o di conoscere, e vedere, il più possibile.
“Abbiamo un bisogno urgente di rallentare, riprendere fiato, di sbarazzarci dell’angoscia di non arrivare a fare tutto quello che si deve fare nell’arco delle ventiquattro ore che fanno la giornata. Nella ricerca della tranquillità, il primo passo è il divorzio dal mito della velocità. Quello va bene per i programmi software e i gran premi di Formula Uno. Noi piccoli uomini, lasciamoci attrarre dal richiamo della lentezza. Cominciamo a praticare la sosta, le pause lunghe, il passo pigro”. (Christoph Baker “Ozio, lentezza e nostalgia”)
Un suggerimento concreto, per cominciare: provate a camminare nel centro di una città all’ora di punta. Ignorate gli altri attorno a voi e, preso coraggio, cominciate a muovervi lentamente, senza fretta. Adesso alzate gli occhi e guardate…
Siete in un’altra dimensione. La fretta degli altri vi apparirà nella sua insensatezza, mentre voi potrete notare sotto un’altra luce le tante cose che ci circondano.